Olimpiadi e pista da bob, Guarda (Europa Verde): “Cosa resterà…di Cortina dopo il 2026?”

La Consigliera regionale Cristina Guarda (Europa Verde) interviene sul progetto della pista da bob prevista per le Olimpiadi invernali del 2026, alla luce delle rivelazioni apparse nelle ultime ore: “Quanto sta emergendo è non solo allarmante per l’impatto che tutto questo potrà avere sull’ambiente e sulle tasche dei contribuenti, ma dimostra ancora una volta come la nostra opposizione non sia mai stata ideologica, ma frutto di osservazioni e timori che purtroppo stanno trovando conferma giorno dopo giorno.

Nonostante i diversi atto ispettivi presentati e le sollecitazioni avanzate in Consiglio regionale, apprendiamo dagli organi di stampa che sul tavolo della Conferenza dei servizi sarebbe giunto un progetto che metterebbe il territorio in ginocchio. Da quanto emerge, l’infrastruttura non sarà la ‘riqualificazione’ della storica pista Eugenio Monti, ma un’opera dalla lunghezza che supera i 2000 metri, con un eccesso di 11.160 metri cubi di terra e la realizzazione di sei  edifici per un totale di 18 mila metri cubi e quasi 5.000 metri quadrati. Inoltre, contrariamente a quanto annunciato in partenza, si apprende che il sistema di refrigerazione dell’impianto comporterà l’utilizzo di grandi quantitativi di ammoniaca e ricorrerà all’impiego d’acqua proveniente dal torrente Boite.

Oltre all’impatto che tutto questo avrà sull’ambiente, si prende atto che la realizzazione della pista comporterà un vero e proprio salasso a causa di un costo complessivo stimato attorno agli 85 milioni di euro, contro i 61 milioni attualmente previsti.”

Conclude Guarda: ”Non dovevano essere le Olimpiadi della sostenibilità? Da quanto riportato questa pista rischia di essere insostenibile sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista economico per le tasche dei contribuenti. Noi avevamo proposto, come del resto fece il CIO, l’utilizzo della pista da bob attualmente in uso a Innsbruck, ma la Regione del Veneto ha puntato i piedi decantando i presunti benefici proventi dal progetto che ora gli amministratori locali sembrano temere. 85 milioni di euro sarebbero sufficienti a rilanciare non solo Cortina, ma tutte le aree montane del Veneto. Molti cittadini da tempo denunciano l’impatto che l’ambizione di pochi potrebbe avere su un’area patrimonio UNESCO. Cosa resterà…di Cortina dopo questi giochi olimpici? Per questo ho presentato una nuova interrogazione in Consiglio regionale”.

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