Treviso, 27 giugno 2025 – «Una copertura in cemento-amianto danneggiata da oltre 5.000 metri quadrati, nel cuore di un’area residenziale e produttiva, rappresenta un grave pericolo per la salute pubblica. È urgente intervenire».
Lo dichiara il Consigliere regionale Andrea Zanoni (Europa Verde), a seguito di una segnalazione del Consigliere comunale Dante Pilat al Sindaco di Cison di Valmarino (TV) e all’ULSS 2.
Gli accertamenti del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS hanno confermato che la copertura dell’ex stabilimento S.I.B.E. s.r.l. di Cison di Valmarino è presumibilmente costituita da cemento-amianto in stato di deterioramento. La struttura si trova in una zona abitata e produttiva, aumentando il rischio di dispersione di fibre nell’ambiente.
«L’ULSS ha proposto al Comune di monitorare lo stato della copertura per valutare eventuali interventi di bonifica – spiega Zanoni – ma questo caso potrebbe non essere isolato. La prevenzione dei mesoteliomi ai polmoni causati dalle fibre di amianto richiede un’azione sistematica: censimento, monitoraggio e bonifica, con aggiornamento costante dei dati epidemiologici».
Per questo motivo, Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per sapere quale sia lo stato di aggiornamento del censimento regionale delle coperture in amianto, quali misure di prevenzione sanitaria siano attualmente adottate, se la Regione intenda destinare maggiori risorse per la bonifica – in particolare nelle aree dismesse o abbandonate – qual è l’andamento epidemiologico dei mesoteliomi in Veneto negli ultimi 10 anni e se sia stata avviata una verifica puntuale sul caso specifico di Cison di Valmarino.
Il Consigliere comunale Dante Pilat ha dichiarato: «Dopo il sopralluogo dell’ULSS, ho richiesto l’accesso agli atti per ottenere la valutazione del rischio sullo stato della copertura, da parte di un tecnico qualificato incaricato dalla proprietà, come previsto dalla DGRV n. 265 del 15 marzo 2011. In attesa di questa relazione, ho chiesto al Sindaco – senza ancora ricevere risposta – di estendere i controlli anche al terreno dell’ex fabbrica, dove è presente una vasca abbandonata. È fondamentale sapere se contiene residui di lavorazione e di che tipo. Serve trasparenza e chiarezza per tutelare la salute dei cittadini».