Venezia, 29 luglio 2025 – “Un’operazione straordinaria quella condotta dai Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Trieste e dal Corpo Forestale del Friuli-Venezia Giulia, che ha portato alla luce un traffico illegale di uccelli da richiamo con ben 327 esemplari sequestrati e 9 persone indagate tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia. A loro va il mio plauso per aver smascherato un sistema criminale ben organizzato che lucrava sulla sofferenza degli animali e sull’illegalità”, dichiara Andrea Zanoni, Consigliere Regionale del Veneto per AVS – Alleanza Verdi e Sinistra e Coordinatore dell’Osservatorio Diritti Animali di Europa Verde.
“Questa operazione dimostra quanto sia pericolosa e irresponsabile la legge sui richiami vivi approvata mercoledì scorso dal Consiglio Regionale del Veneto. Una norma che apre la porta proprio a soggetti come quelli oggi indagati, offrendo loro una copertura legale per attività che mettono a rischio la fauna selvatica e favoriscono il bracconaggio”, continua Zanoni.
Secondo le indagini, gli uccelli venivano catturati in natura durante la migrazione, poi “regolarizzati” con anelli contraffatti o inseriti forzatamente, causando gravi lesioni agli arti. “Un trattamento crudele e inaccettabile, che dimostra ancora una volta come il business dei richiami vivi sia alimentato da pratiche illegali e violente”, sottolinea Zanoni.
“Questa legge regionale è un regalo ai trafficanti di fauna selvatica. Invece di tutelare gli animali e contrastare il bracconaggio, si legittima un mercato nero che genera migliaia di euro di profitti illeciti. È una vergogna che il Consiglio Regionale abbia approvato una norma del genere, ignorando i rischi e le evidenze fornite da anni di indagini e sequestri”, conclude Zanoni.
L’operazione denominata “Verso Nord” ha messo in luce un sistema articolato, con strutture e strumenti sofisticati per la cattura e la falsificazione degli anelli identificativi. “Mi auguro che questa indagine sia solo l’inizio di una stretta contro il traffico di avifauna e che i cittadini, in particolare i cacciatori, siano consapevoli dei rischi e delle responsabilità che l’acquisto di richiami vivi comporta”, aggiunge Zanoni.